Violenza e giovani, il pedagogista: “Macché soldi o vestiti, il vero obiettivo è godere del dolore altrui”
Si moltiplicano e diventano sempre più brutali gli episodi di violenza giovanile
Milano, 24 dicembre 2025 – “Non ne ricavo niente, magari due soldi o un giubbino, ma ne guadagno l’umiliazione dell’altro”. La violenza inutile. Un concetto di cui Primo Levi scriveva ne “I sommersi e i salvati“ e che, secondo il pedagogista e professore dell’Università di Milano Bicocca, Raffaele Mantegazza, non è troppo distante dalle dinamiche del branco, tre minorenni (previsto per oggi l’interrogatorio davanti al gip) e un maggiorenne, tutti con precedenti, che ha preso di mira, in Corso Buenos Aires, un 15enne. Lo hanno spogliato, ricattato, offeso. Costretto a chiamare i genitori per cento euro.
La violenza che fa il paio con l’umiliazione: “È una componente tipica di quello che chiamiamo bullismo: la mortificazione dell’altro. In questa storia non c’è solo il rubare scarpe o telefono, c’è il godere del........





















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