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Ettore Sordini e i paesaggi come memoria di memoria e luogo mentale. La mostra al CART di Falconara Marittima/ AN

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Il paes aggio per Ettore Sordini è stato soprattutto un luogo mentale: un varco percettivo attraverso il quale l’artista ha continuato a investigare sulla soglia estrema del vedere. Fin dagli anni dell’avanguardia milanese — quando con Piero Manzoni e Angelo Verga rivendicava il quadro come “area di libertà”, come spazio di invenzione di immagini prime — Sordini ha spinto la pittura verso un’essenzialità segnica, che coincide con il suo grado più alto di densità poetica. Ora la mostra al CART di Falconara Marittima/AN. 

In questo orizzonte scaturiscono i differenti cicli dedicati al paesaggio che l’artista stesso definiva una “memoria di memoria”: non il ricordo di uno spazio fisico reale, ma la sedimentazione interiore di innumerevoli percezioni, filtrate, decantate e ridotte a un segno minimo, quasi impercettibile. Il paesaggio non è rappresentato; riaffiora come eco, come traccia residuale di ciò che è già trascorso dentro lo sguardo. È un’immagine che non si impone, ma che attende di essere ascoltata nella sua rarefatta apparizione.

Le Passeggiate, che in quegli anni sono tra le più vibranti espressioni della pittura concettuale italiana, hanno costituito il centro di questa ricerca dove, come avverte Mazzacchera, “la linea, sulla quale corre l’occhio, da crinale di una montagna, da vetta da scalare, da meta da dover guadagnare si trasforma in un quieto perimetro, o meglio un impalpabile diaframma tra lo spazio, ampio e silenzioso, di chi al di qua s’avvia a camminare verso un bordo dell’ignoto”. Sordini si muove su quella soglia estrema con determinazione e misura, scavando nella luminosità del bianco, nell’attrito tra grafite e pastello, in un silenzio visivo che obbliga l’osservatore a un gesto interiore: entrare nell’opera più che guardarla.

Negli ultimi anni il ciclo delle Marine ha offerto una nuova, declinazione di questa lunga indagine dedicata al paesaggio. Il mare non è........

© Il Giornale