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Borsellino, la sua morte trasformata in una giostra giudiziaria

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18.12.2023

Un girotondo impazzito al quale hanno preso parte giudici, investigatori, pentiti, giornalisti e molti cavalieri della fuffa. Dodici dibattimenti, dodici sentenze, nessuna certezza

Ci sono saliti in tanti e molti altri lo faranno. Chissà chi ha avviato l’ingranaggio. Non c’è tempo di porsi domande. La grande giostra gira veloce. E la velocità confonde, risucchia la netta differenza fra i figli del dolore, che ne avrebbero volentieri fatto a meno, e chi sgomita per trovare posto e ingrassare l’amor proprio. Fra chi si impegna perché ci crede davvero e chi cerca solo uno strapuntino di notorietà. Fra magistrati e investigatori animati da spirito di servizio e carrieristi.

Il risultato è che 31 anni dopo la strage di via D’Amelio si sono smarrite troppe cose. La verità, innanzitutto. A volte anche il decoro e il senso della misura, sentimenti che il rispetto per i defunti avrebbe dovuto suscitare. Si fa fatica a stare dietro al turbine degli accadimenti. Spunta ogni giorno un nuovo super testimone, un nuovo verbale, un nuovo decreto di perquisizione. In Procura, a Caltanissetta, competente per le indagini sulle stragi di mafia, prima o poi finirà lo........

© Il Foglio


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