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L'Oscar al “miglior film internazionale” si fa sempre più globale. E il nostro cinema si adegua

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10.03.2024

Comincia con “Sciuscià” la storia dei tanti Oscar italiani, anche se all’epoca non se li filava nessuno. Premio onorario prima, poi premio miglior film straniero, diventa il veicolo per far entrare nel mercato americano anche il film d’autore più difficile. Un progetto di europeizzazione del gusto americano. Una lunga avventura

L’Oscar per il miglior film straniero, dal 2020 “miglior film internazionale”, solleticava un tempo passioni nazionali tipo “Giochi senza frontiere” o mondiali di calcio. Vincerà la Francia? Ce la farà l’Italia? La spunterà il Portogallo o la Corea? Ma le frontiere si allentano, le identità si confondono. Nell’epoca del “global film” la short list “Best international feature film” è sempre più melting pot. “Perfect days”, per esempio, è un film giapponese girato da un tedesco (Wim Wenders). “La società della neve”, presentato come film spagnolo, è........

© Il Foglio


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