«Non esistono indifendibili: Anche un reo confesso ha diritto al giusto processo»
Il processo a carico di Filippo Turetta, reso confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin, ha riaperto ormai da tempo il dibattito del ruolo dell’avvocato. Per alcuni, gli imputati come Turetta non meriterebbero la difesa ma, invece, come ci dice l’avvocato Aurora Matteucci, già presidente della Camera Penale di Livorno, «si tratta di un diritto inviolabile».
Perché anche Filippo Turetta ha diritto ad essere difeso?
Partiamo dall’assunto che non esistono gli indifendibili. Detto questo, la sua è una delle domande più difficili del nostro tempo ma a cui abbiamo il dovere di rispondere. Nasce in un periodo storico in cui il processo ormai è stato prepotentemente delegittimato dalla grancassa mediatica che esprime istanze di bulimia repressiva, oramai divenuta pensiero dominante. Tuttavia non possiamo esimerci dallo spiegare alle persone che chiunque in questo Paese ha diritto a una difesa, prima di tutto perché lo prevede l'articolo 24 della Costituzione, per cui la difesa è uno dei diritti inviolabili. Persino un reo confesso come Turetta ha diritto a un processo giusto e ha diritto quindi affinché tutte le sfumature di questa vicenda drammatica vengano portate all'attenzione del giudice.
In questi casi poi gli avvocati vengono........© Il Dubbio
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