Nomine, al Csm vincono i conservatori. L’alleanza Mi e Area contro i riformisti: «Nessun patto scellerato»
utti d’accordo: il correntismo ha fatto diventare la discrezionalità mero arbitrio. Eppure, il Csm rimane ancorato al passato, con qualche piccolo correttivo apportato con la proposta a firma Area-Magistratura indipendente, uscita vincente dal lunghissimo plenum straordinario tenutosi ieri. Sedici i voti per la proposta A (che salva la discrezionalità), contro i 14 accordati dalla proposta B (che prevedeva i punteggi). Astenuto il vicepresidente Fabio Pinelli, che nella scorsa seduta aveva criticato entrambe le proposte, espressione «di un difetto di autorevolezza del Csm».
La discussione di ieri si è sviluppata attorno ai trenta emendamenti presentati alle proposte, con l’approvazione di quello a firma del procuratore generale Luigi Salvato, che “salva” i magistrati di legittimità. Una modifica sollecitata dai magistrati di Cassazione, che lunedì avevano lamentato, con una lettera, una discriminazione che penalizzava le toghe con esperienza variegata. Ma a colpire è stato il breve intervento della laica di centrodestra Isabella Bertolini, che pur affermando di non essere soddisfatta da nessuna delle due proposte ha dichiarato di voler «correre il rischio di una strada nuova piuttosto che avallare una convergenza politica innaturale tra due correnti che hanno animi e principi totalmente divergenti (Area e Mi, ndr), ma che oggi siglano un patto di cui non comprendo e non........
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