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Bibbiano, le difese tagliano i testi: «Il processo ha smentito le accuse»

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18.11.2024

Una bella sforbiciata ai testi della difesa, ridotti di circa nove decimi. Si stringono i tempi per il processo sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza, meglio noto come “Angeli e Demoni”. Una scelta - ha spiegato Oliviero Mazza, difensore insieme a Rossella Ognibene dell’ex responsabile dei servizi sociali Federica Anghinolfi - determinata dal fatto che «noi riteniamo che l’istruttoria del pubblico ministero non abbia dimostrato la fondatezza delle accuse - ha spiegato al Dubbio - e quindi, nella logica del processo di parti, non siamo noi a dover dimostrare l’innocenza, ma il pubblico ministero a dover dimostrare la colpevolezza. A questo punto i nostri testimoni sono diventati superflui. Ne abbiamo tenuti una decina su alcuni punti qualificanti sui quali, benché il pubblico ministero non abbia raggiunto la prova di colpevolezza, riteniamo che sia comunque opportuno un ulteriore contributo informativo. La scelta va incontro anche ad un’esigenza di economia processuale - ha aggiunto - per non appesantire inutilmente il processo e tornare su argomenti che sono già stati ampiamente sviscerati nella fase della dell’istruzione del pm, anche perché molti dei testi dell’accusa erano anche nella nostra lista». Solo un teste, l’ex presidente del Tribunale dei minori di Bologna Giuseppe Spadaro – ancora in forse – , per l’assistente sociale Francesco Monopoli, difeso da Nicola Canestrini e Giuseppe Sambataro, mentre ha rinunciato a tutti i testimoni la psicoterapeuta Nadia Bolognini, difesa da Luca Bauccio e Francesca Guazzi, unica, tra le persone a processo, ad essersi sottoposta ad esame. Rimangono in ballo alcuni dei consulenti.

Nella mattinata di oggi sono stati ascoltati alcuni testi a discarico delle due donne affidatarie della piccola K. In primo luogo M. e E., nominati formalmente affidatari di sostegno di K., per sei mesi, nel 2017. E. ha confermato che nei primi tempi K. era una ragazzina chiusa su se stessa, incapace di comunicare, migliorando poi grazie all’esperienza con le affidatarie. Nel periodo di affido di sostegno K. aveva raccontato........

© Il Dubbio


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