«Noi avvocati turchi difenderemo la giustizia nel nome di Ebru Timtik»
Le prigioni di tipo F, in Turchia, sono quelle destinate ai prigionieri politici, ai membri di organizzazioni considerate terroriste e ergastolani. E paradossalmente, dunque, è lì che finiscono gli avvocati, colpevoli di difendere il popolo e i loro diritti. Specie se appartengono all’Associazione avvocati progressisti (Chd), messa fuori legge dal governo di Erdogan con i decreti emergenziali del 2018. Gli avvocati sono stati arrestati uno dopo l’altro, per presunti reati di terrorismo.
Un processo, il loro, caratterizzato da gravissime violazioni delle più elementari regole processuali e del diritto di difesa, come accertato anche da una missione internazionale di avvocati, provenienti da sette paesi europei, a cui ha partecipato il Cnf, che si è recata nell’ottobre del 2019 anche presso il carcere di Sliviri, a Istanbul, dove era detenuta Ebru Timtik. L’accusa si basava esclusivamente sui cosiddetti “testimoni segreti”, la cui identità è sconosciuta, impedendo un reale contraddittorio. Le violazioni erano state tali e tante che era legittimo aspettarsi che la Cassazione non potesse sostenere simili ingiustizie. Ma così non è stato.
Tra i membri del Chd c’erano anche Aytac Unsal e Ebru Timtik, i due avvocati che hanno protestato con lo sciopero della fame ad oltranza contro........
© Il Dubbio
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