Serve il coraggio di pensare anche a indulto e amnistia se si vuole davvero affrontare il “terremoto penitenziario”
Il carcere produce più carcere. Si dovrebbe partire da questo assunto fondamentale per comprendere l’attuale situazione penitenziaria italiana, vittima di un sovraffollamento esasperato, di un’emergenza suicidi che non appare arrestarsi (siamo a quota 49 nei primi 6 mesi del nuovo anno) e della forte instabilità data dal “terremoto penitenziario” a cui continuiamo ad assistere.
Il sovraffollamento carcerario riduce l’attenzione degli operatori ai singoli detenuti, che si ritrovano in condizioni di abbandono e di “ozio” forzato, non potendo disporre di concreti ed efficaci programmi rieducativi. Il rischio, che in verità si sta tramutando in realtà, è quello di avvitarsi in un circuito in cui i detenuti incorrono continuamente in nuove sanzioni e, a volte, in reati, che portano solo a far aumentare il periodo di detenzione.
La situazione della realtà carceraria risulta ben evidente anche dai dati riguardanti la crescita progressiva dei numeri dell’esecuzione penale interna........
© Il Dubbio
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