La Pontida sovranista si apre con i vaffa a Tajani e le scuse di Salvini
«E ora vi inviterei a rivolgere, tutti insieme, un caloroso “vaff…” ad Antonio Tajani, che vuole regalare la cittadinanza agli immigrati». La folla dei giovani leghisti prorompe in un boato, seguito da un coro calcistico con lo stesso gentile invito lanciato dall’altrettanto giovane oratore. Qualche metro più in là, sempre “in punta di penna”, un piccolo striscione reca la scritta «Tajani scafista», a ribadire il mood della pre-pontida dei giovani sovranisti, che sembrano aver scelto il segretario di Forza Italia come bersaglio prediletto della propria vis polemica. Tanto che Matteo Salvini, una volta arrivato sul posto per il suo saluto, deve precipitosamente correre ai ripari affermando che »«Tajani è un amico», chiedendo scusa per i cori «a nome di cinque scemi». Prima aveva preso la parola anche un ragazzo americano col cappello da cowboy che perora la causa di Trump e raccoglie un’ovazione. La piccola folla è raccolta nel tendone adiacente al pratone che domani sarà teatro del clou. Sempre accanto alla spianata, le tende dell’accampamento: le vecchie abitudini e le tradizioni formalmente sono salve anche quest'anno, ma nemmeno i militanti più zelanti del Carroccio negano che le liturgie di un tempo nascondano una mutazione........
© Il Dubbio
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