Quella tentazione della Corte Costituzionale di “scrivere” le leggi
In un periodo di animate discussioni sulle riforme costituzionali e sulle riforme dell’ordinamento giudiziario è necessario far riferimento costante al tema della separazione dei poteri e dei pesi e contrappesi che costituiscono l’ossatura della nostra Costituzione.
Le leggi costituzionali configurano un sistema di valori nei quali si debbono riconoscere tutti: costituiscono un patto tra lo Stato e i cittadini che ha un fondamento nella cultura e nella storia dei diritti, e interpretano le nuove esigenze della società. Per modificare una Costituzione occorre una grande spinta morale e culturale idonea ad individuare cosa deve essere l’Italia di domani.
I costituenti nel 1948 delinearono un sistema che ha consolidato la democrazia e ha consentito all’Italia di superare le grandi difficoltà e le tragedie di questi anni dove la divisione dei poteri ha protetto le stesse istituzioni. Il richiamo a questo supremo principio è formale in omaggio a un teorico come Montesquieu che voleva assegnare un metodo alla democrazia, ma è vitale per evitare che ci sia una confusione, come purtroppo constatiamo in questo periodo, tra le funzioni e i compiti che le istituzioni hanno.
I ruoli del Parlamento, del Governo, della Presidenza della Repubblica, della Corte Costituzionale e del Consiglio superiore della Magistratura sono delineati........
© Il Dubbio
visit website