Prima le “carriere”, il premierato può attendere: parola di FdI
«Andrà ai voti prima la separazione delle carriere», ha dichiarato a Repubblica Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, riguardo alla scaletta delle riforme, in cui finora la preferenza di Palazzo Chigi era sempre andata al premierato. Una presa di posizione che non è passata inosservata, giacché consolida un cambio di passo importante, per il partito di Meloni, rispetto alla giustizia.
È sempre più chiaro, con le dichiarazioni di un dirigente fra i più in vista in FdI, l’investimento politico della maggioranza sul riassetto della magistratura, non più liquidabile come una bandiera offerta a Forza Italia alla vigilia delle Europee. Già a una settimana dal voto per il Parlamento di Strasburgo, la premier aveva infatti voluto imprimere una accelerazione, sulla riforma di Nordio che sancisce il “divorzio” fra giudici e pm, e aveva dato l’ok al varo, in Consiglio dei ministri, del ddl costituzionale.
Tre i punti principali del testo, composto da 8 articoli. Il primo, appunto, la separazione delle carriere tra giudici e pm, con due diversi percorsi professionali. Il secondo riguarda invece il sorteggio per l’elezione dei togati nei due futuri Csm, al fine di ridurre l’influenza delle correnti. Il terzo, infine, prevede l’istituzione di un’Alta corte disciplinare composta da 15 giudici, dei quali 3 nominati dal presidente della........
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