Consulta, nuova fumata nera: le opposizioni non votano. Botta e risposta Pd-FdI
È leggermente in ritardo il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, quando apre la seduta per l’elezione, da parte del Parlamento in seduta comune, del giudice mancante della Corte costituzionale. I banchi della Camera sono praticamente vuoti, deputati e senatori presenti sono poche decine. Fuori, il transatlantico brulica invece di parlamentari e giornalisti, portavoce e portaborse, tutti intenti a ragionare su quel che accadrà ora.
Pochi minuti prima infatti il centrodestra ha deciso di votare scheda bianca e non scrivere il nome di Francesco Saverio Marini, costituzionalista e consigliere giuridico della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’ha fatto, in soldoni, per non rischiare di non ottenere il quorum richiesto, cioè i tre quinti dei componenti e quindi 363 voti, ma ufficialmente la linea che passa è quella del «rispetto istituzionale», visto l’Aventino deciso da tutte le opposizioni, per una volta unite.
E dunque si comincia a votare, ma il tutto si svolge come una lenta processione di «assente», al momento della chiama dei parlamentari dell’opposizione, e di una rapida sfilata da parte di quelli della maggioranza, compresi i membri del governo. Passano sotto lo scranno pilato di Montecitorio il sottosegretario all’Economia Federico Freni, l’ex presidente del........
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