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«A Gaza è morte e distruzione. In un anno di raid uccisi 280 avvocati»

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07.10.2024

Raji Sourani, fondatore del Palestinian Center for Human Rights, non ha più una casa e uno studio legale. La sua voce al telefono, a dispetto della grave situazione, è lo stesso ferma per tutta la durata dell’intervista. Non tradisce rabbia e commozione. I suoi ragionamenti sono sempre lucidi, come quando, un anno fa, ci raccontò in diretta un bombardamento dell’aviazione israeliana su Gaza. Le sedi degli avvocati del Palestinian Center for Human Rights a Gaza City, Jabalia e Khan Yunis non esistono più: sono state ridotte a cumuli di macerie. Continuare a vivere sulla Striscia di Gaza è impossibile. Per questo motivo Raji Sourani ha deciso di trasferirsi in Egitto con la famiglia per continuare ad occuparsi di diritti umani.
Avvocato Sourani, quale futuro potrà esserci per gli abitanti della Striscia di Gaza?
Prima di tutto, va detto che è in corso da un anno a questa parte un genocidio. Il conflitto al quale stiamo assistendo è il più documentato della storia per quanto riguarda le violazioni in atto. Ragiono da avvocato e auspico che coloro che si stanno rendendo responsabili di quanto sta accadendo possano essere incriminati e che le vittime possano ottenere giustizia. Questo è il mio sogno.
Nonostante la gravissima situazione, lei continua a lavorare?
Sì. Spero di concludere la mia vita lavorando per la difesa dei diritti umani. Sono avvocato da 44 anni. Una carriera senza sosta, la mia, caratterizzata dall’impegno, in tribunale, in difesa di prigionieri e vittime di crimini.
Cosa può fare la comunità........

© Il Dubbio


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