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La battaglia sui diritti (e il fine vita) ora lacera il comitato di bioetica

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01.11.2024

La battaglia sui diritti si trasferisce all’ombra di Palazzo Chigi. E precisamente nel Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), organo della Presidenza del consiglio dei ministri. Il suo ruolo è consultivo: il governo lo nomina e lo interpella sulle questioni più spinose che intrecciano il dibattito politico. E mai prima d’ora con una puntualità tale da “liquidare” questioni di particolare rilevanza. Come è successo con il caso di Alfredo Cospito nel 2023, quando al comitato si era rivolto il guardasigilli Carlo Nordio. E anche ora, con il suicidio assistito. Tant’è che il malumore espresso a più riprese dalla fronda “dissidente” interna al comitato si fa ad ogni snodo vera e propria insofferenza.

L’unità di misura la dà l’ultimo scontro che si è consumato sul tema del fine vita, che al momento impegna almeno un paio di tribunali e soprattutto la Corte Costituzionale. Il nodo riguarda l’interpretazione del “trattamento di sostegno vitale”, uno dei quattro requisiti per accedere al suicidio assistito stabiliti dalla stessa Consulta con la sentenza 242 del 2019 (Cappato/Dj Fabo). Prima di chiarire dove sta l’inghippo che tormenta l’etica e la giurisprudenza occorre prima mettere insieme le date e valutare il tempismo “sospetto” denunciato anche dall’Associazione........

© Il Dubbio


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