Sesso e scandali politici. L’Italia non è l’America: l’adulterio non è peccato
Le “confessioni” del ministro Sangiuliano che, dai microfoni del tg1 e lacrime agli occhi, si scusa con la moglie e con la premier Meloni per aver tradito la loro fiducia non possono che suscitare imbarazzo.
Ma se verrà dimostrato, come sembra, che la signora Boccia non ha approfittato di denaro pubblico la vicenda sarà archiviata per quello che è: una risibile, scabrosa farsa politica. Anche perché, tra i tanti difetti degli italiani, non figura certo il moralismo bigotto.
Le profonde e consolidate radici cattoliche del nostro paese ci rendono elastici e indulgenti nei confronti dei piccoli peccati di lussuria commessi dal potente di turno. In fondo quel che accade tra le lenzuola di premier e ministri è affar loro e la doppia morale della chiesa apostolica romana si sostanzia per l’appunto nell’istituto della confessione e del conseguente perdono.
Il discorso si fa molto diverso quando si ha a che fare con una nazione di cultura protestante e intrisa di puritanesimo come gli Stati Uniti. Chi non ricorda l’allucinante caso Monica Lewinsky, il cosiddetto sexygate che, nell’estate del 1998, è costato a Bill Clinton una dolorosa procedura di impeachment?
L’allora presidente negò pubblicamente di avere avuto una relazione con la stagista della Casa Bianca ma fu........
© Il Dubbio
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