Sahra Wagenknecht, la “rossobruna” che ce l’ha fatta
Non è affatto semplice collocare la 55enne Sahra Wagenknecht all’interno dello scacchiere politico tedesco. La grande vincitrice delle elezioni regionali in Turingia e Sassonia (oltre all’estrema destra dell’Afp) è in un certo senso un oggetto misterioso, indecifrabile, inatteso. La sua lista personale (Bsw, acronimo di “Alleanza per Sahra Wagenknecht), lanciata appena sette mesi fa, ha infatti sorpreso un po’ tutti, raccogliendo rispettivamente il 15,6% e l’ 11,5% dei voti nei due lander dell’est. E lei, con il suo carisma, con il suo saper parlare alle classi popolari, con le sue indiscusse capacità oratorie, si candida a diventare un personaggio centrale della politica d’oltrereno dei prossimi anni.
I grandi media, in modo un po’ sbrigativo, la liquidano come una “rossobruna”, sottolineando la sua provenienza comunista e il recente approdo nazionalista, classificandola senza sfumature nella casella generica del populismo europeo. Secondo questa lettura, Wagenknecht e il leader emergente dell’Afp, Bjoern Hoecke, sarebbero “due facce della stessa........
© Il Dubbio
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