Germania Est, la nazione delle spie: in 16 milioni sotto l’occhio della Stasi
Si calcola che all’inizio degli anni 80 in Germania dell’est ci fosse una spia ogni 59 abitanti, la percentuale più alta del mondo. Familiari, amici, colleghi di lavoro, vicini di casa, praticamente ognuno dei 16 milioni di cittadini conosceva o era in stretto contatto con un agente della Stasi.
Il nome corrisponde all’acronimo di Staatssicherheit, il ministero della sicurezza di Stato che faceva funzione di polizia politica, servizio di intelligence, spionaggio e controspionaggio. Una burocrazia tentacolare che esercitava il controllo assoluto sull’insieme della popolazione della Ddr nella ricerca perpetua di veri o presunti oppositori, dissidenti o semplici “disfattisti”. Creata nel 1950 sul modello della Mgb sovietica, la Stasi assume i contorni di un grande fratello diffuso solo dopo il ’53, all’indomani della rivolta operaia che fece tremare il nascente regime socialista, ma è soltanto nel ’57 con l’arrivo alla Ruschestraße 103 del sulfureo Erich Mielke che il ministero viene riorganizzato da cima a fondo. Mielke guiderà la Stasi con il pugno di ferro fino al 1989, anno in cui implode il regime.
Da qualche migliaio di agenti l’organico passa a oltre 250mila membri tra operativi e informatori disseminati un po’ ovunque. Questi ultimi erano dei cittadini ordinari che venivano reclutati nell’entourage........
© Il Dubbio
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