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Il Pd asseconda la sete di gogna, se dice che l’estraneo all’indagine non va tutelato

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16.01.2024

Dopo l’approvazione, in commissione Giustizia al Senato, del testo sull’abolizione del delitto di abuso d’ufficio, non si è fatta attendere, sul filone del recente e tanto contestato emendamento Costa – ribattezzato dai suoi detrattori come “legge bavaglio” – l’esame di un altro dei capisaldi della riforma penale di Nordio: la “stretta garantista” ( quasi a mo’ di ossimoro) sulle intercettazioni, sancita giovedì scorso dal voto sugli emendamenti.

La norma a tutela della riservatezza dei terzi non sottoposti a procedimento, interviene sull’articolo 268 del codice di procedura penale (in materia di esecuzione delle intercettazioni) prevedendo l’inserimento di un espresso divieto – nei verbali delle conversazioni intercettate e in qualunque “brogliaccio” o stralcio impiegato dalla polizia giudiziaria e dal pubblico ministero in sede di indagine (pe esempio in sede cautelare, a sostegno di richieste di misure cautelari) – di far menzione dei “dati che consentono di identificare soggetti diversi dalle parti”.

Fino ad ora, sebbene con le modalità e le garanzie previste dalla legge, una volta........

© Il Dubbio


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