Su Patto di stabilità e Mes, maggioranza e opposizione hanno dato il peggio di sé
Partiamo da un punto significativo: di tutte le nazioni dell’Unione Europea che aderiscono all’euro solo l’Italia ha detto No al Mes, solo Salvini, Conte e la Meloni in Europa vogliono evitare che i pensionati e i lavoratori del loro Paese paghino per sostenere le banche delle altre nazioni in primo luogo quelle tedesche.
A parte il fatto che il Mes come tale ha in corpo circa 700 miliardi per fare i conti con ogni evenienza, c’è’ un’altra questione che ci viene suggerita dall’esperienza storica: quando salta una grande banca, di una qualunque nazione, c’è un rischio domino che può propagarsi in giro per mezzo mondo. Ciò è avvenuto nel passato, e può ripetersi nel futuro. Allora, questo nostro solitario No, non presenta per caso il rischio di mettere in evidenza che il nostro Paese allo stato è all’ultimo posto in Europa sul terreno non solo dell’europeismo, ma anche della intelligenza politica più elementare?
Che si tratti di un interrogativo tutt’altro che campato per aria, è dimostrato dal fatto che sia sul piano di stabilità sia sul Mes, entrambi gli schieramenti politici che dividono l’Italia hanno dato il peggio di sé stessi. Sul piano di stabilità esistono pochi dubbi che il centrosinistra, e segnatamente il Pd e la sua leader Schlein, abbiano battuto tutti i record sul terreno della contraddittorietà. Hanno attaccato per mesi la Meloni, perché invece di dire di sì alla Francia e alla Germania li contestava correndo il rischio di trovarsi a braccetto con Orban; poi quando Giorgetti, avendo contrattato efficacemente come ha sottolineato lo stesso Paolo Gentiloni, è riuscito ad approdare a un compromesso possibile, per cui la Meloni ha concordato con la Francia e la Germania, allora la Schlein ha attaccato a testa bassa il governo proprio per la sua subalternità a Francia e a Germania.
Una posizione quella della Schlein del tutto appiattita e a rimorchio di quella portata avanti con la massima spregiudicatezza dal duo Conte-Casalino. A quel punto, però, a entrare in tilt è stato il centrodestra sulla vicenda Mes. Salvini ancora una volta ha dato il meglio di sé stesso seguendo la sua vocazione di fondo che è quella, paradossale, del governista sfasciacarrozze. Salvini, quando è stato possibile, è sempre entrato in governo, prima con i grillini poi con Draghi. Un minuto dopo........
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