Giuseppe Conte sul Corriere della Sera di oggi presenta un conto assai salato al Pd: scordatevi di riproporre il partito a vocazione maggioritaria, siamo profondamente diversi. A noi l’egemonia: o vi adeguate o nessuna alleanza. Conte fa leva su due cose: un folle sistema elettorale che combina insieme maggioritario e proporzionale e nel quale se non fai una alleanza significativa alle elezioni non entri neanche in partita, come è accaduto a Enrico Letta alle elezioni del 25 settembre.

Poi Schlein ha così spostato a sinistra il partito specie sul terreno del pacifismo che non riesce più ad agganciare i partiti del terzo polo, peraltro divisi fra di loro. Quindi la segretaria del Pd ha collocato il suo partito in una terra di nessuno dalla quale può uscire solo con l’alleanza con il M5S, ma alle condizioni assai esose poste da Conte sia sul terreno dell'antibellicismo, cioè di un pacifismo schierato contro le armi all’Ucraina, sia su altre cose in termini di politica economica.

Ma c’è un’altra questione di cui Conte non parla esplicitamente, ma di cui aveva già parlato il Corriere della sera qualche giorno fa, e cioè che Giuseppe Conte deve essere il candidato premier. Del resto su questo piano Conte ha un’esperienza consolidata, l’ha fatto sè Gennaro Vecchione ai servizi e Rocco Casalino all’ufficio stampa di palazzo Chigi.

Solo a queste condizioni Conte può fare una alleanza e poi un governo con il Pd di Schlein che, a sua volta, per come si è dislocato, non ha alternative: o mangia questa minestra o salta dalla finestra. Una alternativa c’è ed è quella di ritrovarsi in uno splendido isolamento.

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Giuseppe Conte sul Corriere della Sera di oggi presenta un conto assai salato al Pd: scordatevi di riproporre il partito a vocazione maggioritaria, siamo profondamente diversi. A noi l’egemonia: o vi adeguate o nessuna alleanza. Conte fa leva su due cose: un folle sistema elettorale che combina insieme maggioritario e proporzionale e nel quale se non fai una alleanza significativa alle elezioni non entri neanche in partita, come è accaduto a Enrico Letta alle elezioni del 25 settembre.

Poi Schlein ha così spostato a sinistra il partito specie sul terreno del pacifismo che non riesce più ad agganciare i partiti del terzo polo, peraltro divisi fra di loro. Quindi la segretaria del Pd ha collocato il suo partito in una terra di nessuno dalla quale può uscire solo con l’alleanza con il M5S, ma alle condizioni assai esose poste da Conte sia sul terreno dell'antibellicismo, cioè di un pacifismo schierato contro le armi all’Ucraina, sia su altre cose in termini di politica economica.

Ma c’è un’altra questione di cui Conte non parla esplicitamente, ma di cui aveva già parlato il Corriere della sera qualche giorno fa, e cioè che Giuseppe Conte deve essere il candidato premier. Del resto su questo piano Conte ha un’esperienza consolidata, l’ha fatto sè Gennaro Vecchione ai servizi e Rocco Casalino all’ufficio stampa di palazzo Chigi.

Solo a queste condizioni Conte può fare una alleanza e poi un governo con il Pd di Schlein che, a sua volta, per come si è dislocato, non ha alternative: o mangia questa minestra o salta dalla finestra. Una alternativa c’è ed è quella di ritrovarsi in uno splendido isolamento.

QOSHE - Conte mette nell'angolo Schlein - Fabrizio Cicchitto
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Conte mette nell'angolo Schlein

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05.02.2024

Giuseppe Conte sul Corriere della Sera di oggi presenta un conto assai salato al Pd: scordatevi di riproporre il partito a vocazione maggioritaria, siamo profondamente diversi. A noi l’egemonia: o vi adeguate o nessuna alleanza. Conte fa leva su due cose: un folle sistema elettorale che combina insieme maggioritario e proporzionale e nel quale se non fai una alleanza significativa alle elezioni non entri neanche in partita, come è accaduto a Enrico Letta alle elezioni del 25 settembre.

Poi Schlein ha così spostato a sinistra il partito specie sul terreno del pacifismo che non riesce più ad agganciare i partiti del terzo polo, peraltro divisi fra di loro. Quindi la segretaria del Pd ha collocato il suo partito in una terra di nessuno dalla quale può uscire solo con l’alleanza con il M5S, ma alle condizioni assai esose poste da Conte sia sul terreno dell'antibellicismo,........

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