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Cinema al cento per 100, ecco le nostre recensioni dei film in sala dal 4 dicembre

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Carolina Cavalli spinge sull’acceleratore del suo cinema obliquo con un road movie che si adagia nelle pieghe del rimpianto e dell’ansia del futuro. “Il rapimento di Arabella” è imperfetto ma ha qualcosa di seducente. Brava (ancora una volta) Benedetta Porcaroli.

“Ammazzare stanca”, tratto dall'autobiografia di uno dei primi pentiti della ‘ndrangheta, ricostruisce, come nella migliore tradizione dei Daniele Vicari, ambienti, famiglie, situazioni sociali e politiche di sfondo. Ma, alla fine, sfocia nel dramma più prevedibile.

Gustoso, nostalgico, equilibrato. La regista italo-francese Sophie Chiarello firma un affettuoso ritratto del trio comico che ha lasciato un segno nella storia dell’intrattenimento italiano. “Aldo Giovanni e Giacomo. Attitudini: nessuna” è una cavalcata nella loro comicità ma anche nelle loro parentesi più intime.

 

Regia: Carolina Cavalli

Cast: Benedetta Porcaroli, Lucrezia Guglielmino, Chris Pine, Eva Robin’s

Durata: 107’

 

A Carolina Cavalli non difetta lo sguardo alieno, molto poco allineato al “cinema delle nostre parti”. Scabro, lunare, apatico, perso tra i tanti non luoghi del nostro Paese: trampolino perfetto per le sue storie “universali”.

Accadeva nel film d’esordio, “Amanda”, con Benedetta Porcaroli che vestiva i panni di un personaggio femminile respingente ma con lampi di empatia. Nella sua opera seconda (“Il rapimento di Arabella”, presentato in concorso nella sezione Orizzonti a Venezia 82), Carolina Cavalli radicalizza, anche esteticamente, la riflessione sulla difficoltà di trovare un proprio posto nel mondo.

Holly (sempre Benedetta Porcaroli: interprete preziosa e completa capace di passare da queste atmosfere kaurismakiane al dramma in costume) ha sempre pensato di essere la versione sbagliata di se stessa e che la sua vita non abbia preso la giusta direzione.

Quando incontra una bambina di nome Arabella (la piccola Lucrezia Guglielmini: sorprendente), si convince di aver trovato se stessa da piccola (un po’ come accadeva nel film “Petite Maman”).

Arabella, nel frattempo scappata da un padre in crisi (Chris Pine), glielo fa credere, assecondando il desiderio di Holly di tornare indietro nel tempo per forgiare un nuovo passato e trasformarlo in un futuro diverso. L’equivoco (sin dal titolo: non è un rapimento ma, semmai una presa di coscienza attraverso........

© Corriere delle Alpi