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Il corso di laurea per militari, un caso politico senza motivo

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Come spesso capita in Italia, purtroppo, questioni che sarebbero tutto sommato di ristretta portata assumono un rilievo generale, soprattutto a causa delle incomprensioni (e diciamo pure, delle strumentalizzazioni) della politica. La decisione di non attivare un corso di laurea specifico per i militari, assunta dal dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna, ne è l’ennesima riprova. Ed è significativo che si alzi un polverone, con critiche molto dure nei confronti dell’Ateneo bolognese, quando da venticinque anni a questa parte – da quando è cominciata cioè l’autonomia universitaria – non si è persa occasione per criticare l’attivazione di corsi di laurea ritenuti troppo particolari, troppo specifici, destinati a un gruppo di utenti troppo ristretto. Ora, l’attivazione di un corso di laurea non è propriamente la cosa più semplice e veloce di questo mondo. Dopo aver ricordato la cosa fondamentale, che cioè le Università non sono un organo dello Stato dipendente da altre istituzioni, ma sono istituzioni la cui autonomia è stabilita e garantita dalla nostra Costituzione, che all’art. 33 dice che esse «hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato», dopo aver ricordato questo punto essenziale, dicevo, occorre........

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