Vita da cronista In Amazzonia, con i missionari felici di servire un popolo bambino
undefined - Paulo Santos
Fu un viaggio straordinario. Suor Aquilina, da Besana Brianza, forte come una roccia, sempre sorridente: la sua faccia, mi è indimenticabile. Nell’orto della missione di Surumu in Amazzonia stava zappando quando un serpente, come una saetta, le scivolò tra i piedi. Aquilina, senza scomporsi, gli schiacciò la testa con un colpo di zappa. Io, che ero accanto, col poco fiato rimasto chiesi: «Ma era velenoso?». Risento ancora la risata bonaria della suora lombarda: «Tutto è velenoso, qui!». E ricordo le notti nella missione, insonni per l’afa ma anche per il mio terrore degli scorpioni, grossi come un uovo. Si metteva sotto a ogni piede della branda una tazza d’acqua, ad impedire che salissero sul letto. Ma mi era bastato vederne uno, nero come l’inferno, lucente col suo uncino velenoso, per essere sempre all’erta, in quei venti giorni in Amazzonia. Dentro a quella natura straordinaria, ma come drogata: foglie e fiori enormi, profumatissimi, e indescrivibili colori. L‘Occidente, al confronto, mi pareva un universo sbiadito.
Era il 1992, gennaio. Ersilio Tonini, allora arcivescovo di Ravenna, poi cardinale, aveva raggiunto a Boa Vista, in Brasile, il suo amico vescovo Aldo Mongiano. Da anni Tonini sosteneva l’impegno di Mongiano in favore degli indios, i nativi dell’Amazzonia decimati prima dai conquistatori poi dai garimpeiros, i cercatori d’oro e di diamanti. Ora attraverso Avvenire voleva lanciare una sottoscrizione per comprare del bestiame, di cui gli indios potessero vivere. Così anche io ero partita per il Brasile con Tonini. Minuto, magro, gli occhi buoni, mi era stato subito caro.
Quando il portellone dell’aereo si spalancò all’aeroporto di Boa Vista, l’afa umida e bollente ci tolse il fiato. Il vescovo Mongiano , su una jeep, portava una camicia a quadri e un cappello da cowboy. L’auto sobbalzava sulle strade disfatte, la povertà era evidente: case scalcinate, bande di bambini soli nelle strade, e ovunque l’insegna: “Compra de ouro”, “Si acquista oro”. Mi pareva d’essere caduta in un film western.
Dei due milioni del 1500, nel 1992 di indios ne erano rimasti 200mila, per lo più in condizioni miserabili: le loro........
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