La guerra Le bombe sull'ospedale pediatrico di Kiev: davvero l'inferno è vuoto?
In pochissimi anni ci siamo abituati a tutto. Naufragio di migranti nel Mediterraneo? 40 morti? Poveretti. Gaza incenerita e senz’acqua, e ancora bombardata? Cosa possiamo farci noi, nell’ostinazione di Netanyahu e di Hamas? E, in Ucraina, i massacri ad Azovstal di due anni fa, e le fosse comuni, e gli stupri, e i bambini deportati in Russia? Sconvolti all’inizio della guerra, giorno dopo giorno, tg dopo tg, inavvertitamente non ci siamo forse abituati? In certe parti del mondo la pietà sembra morta, e vincitori e vinti si addossano reciprocamente la responsabilità di orrori che credevamo, in Occidente, appartenere al passato.
Oggi però qualcosa ci ha nuovamente scosso, nel rassegnato impotente nostro allargare le mani. Quell’ospedale di Kiev, l’ospedale dei bambini, centrato da un missile russo, in pieno. Nelle riprese sul web si vede gente che in fila si passa di mano in mano pietre e rottami,........
© Avvenire
visit website