Non parliamo più di cose serie
Non parliamo più di cose serie e sensate, ve ne prego! Non parliamo più dei gravi problemi ambientali e del fatto che 81% della popolazione mondiale vive in centri urbani, alcuni davvero sovraffollati. Né che la 31ma conferenza ONU riguardo ai combustibili fossili si è rivelata un altro buco nell’acqua. Non parliamo neppure dei progressi scientifici inaccessibili.
Del tabù Patrimoniale non vi dev’essere nemmeno l’ombra sebbene stando ai dati Oxfam, l’1% detiene il 95% della ricchezza mondiale. Meglio ricordare che i soldi non comprano la felicità. Bensì un’altra una cosina molto preziosa chiamata libertà e che il tempus fugit dei nostri giorni la rende una perla rara.
Non ci diciamo che se il prezzo del metallo giallo sale rapidamente non è tanto l’elemento 79 in sé quanto il resto intorno che non ispira fiducia. A questo punto evitiamo la geologia, l’Africa non si dividerà mai in due continenti nel futuro. Dato che ci siamo evitiamo riferimenti al Darfur impegnato in uno scenario di guerra feroce dal 15 aprile 2023 lasciando quasi 25 milioni di persone in una grave emergenza umanitaria (dati di Medici senza frontiere). Le randellate prese dalle democrazie occidentale non si sentono proprio.
Non parliamo dell’assenza del terzo spazio sociale dell’uomo e della sua breccia in termini di danni nella vita dell’uomo, nella società. Non parliamo della frustrazione di chi arranca perennemente poiché’ non trova sbocchi di sviluppo né via il sociale né in un sedicente capitalismo oggi propinato in modo strategicamente ‘glebale’ come verità assoluta. Una forma di sfruttamento in grado di attirare talenti ma carente nel mantenerli poiché’ per natura (e senza correzioni) tende solo a........





















Toi Staff
Penny S. Tee
Gideon Levy
Sabine Sterk
Mark Travers Ph.d
Gilles Touboul
John Nosta
Daniel Orenstein