Italiana o europea, Mani Pulite è sempre quella roba lì
Tra le interviste di questa settimana da ritagliare e conservare in archivio c’è quella rilasciata da Eva Kaili alla Stampa del 4 dicembre. Eva Kaili è l’ex vicepresidente dell’Europarlamento arrestata e finita in cella il 9 dicembre 2022 per l’inchiesta “Qatargate” che, per qualche settimana, fu presentata sui giornali come una sorta di Mani Pulite europea. Come quella italiana, la Tangentopoli europea aveva il suo Di Pietro (il giudice Michel Claise), i suoi titoli roboanti sui giornali, le accuse al “sistema”, la destra forcaiola, la sinistra più forcaiola della destra (Kaili, bella presenza, era l’astro nascente dei socialisti greci), le sue trame, le sue valigie piene di denaro.
Passati tre anni da quel polverone, cosa è rimasto? Poco o nulla. Michel Claise, che ai tempi dell’indagine auspicava «una Greta Thunberg per il risanamento economico», si è dovuto dimettere per un clamoroso caso di conflitto di interesse riguardante il figlio (socio di un’eurodeputata sfiorata dall’inchiesta), si è candidato in Belgio in un partito di centrosinistra, ha raccolto solo 6.739 preferenze ed è stato trombato. Il Qatargate è finito nel dimenticatoio anche se, formalmente, l’inchiesta è........





















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