Trapianto di fegato da record: a Padova una risorsa in più contro i tumori
Delle criticità strutturali della sanità pubblica italiana se ne parla dall’inizio della pandemia e se ne è discusso per tutto il 2023, come dimostrano anche i recenti scioperi di medici e infermieri. SenzaFiltro vuole però aprire l’anno con un’esperienza positiva di sanità: il racconto di un intervento all’avanguardia che apre incoraggianti opportunità terapeutiche.
È stato realizzato per la prima volta in Italia, all’Azienda Ospedale Università di Padova, un multitrapianto di fegato da più donatori viventi in un unico ricevente, effettuato solo in due casi in Europa fino a oggi.
L’Italia dei trapianti continua a crescere. Lo segnala il report analitico 2022 del Centro nazionale trapianti (CNT) pubblicato a inizio novembre. Le donazioni di organi hanno, infatti, superato quota 1.800 e, in termini di tasso per milione di popolazione, collocano il nostro Paese ai primi posti a livello europeo, dietro la Spagna, leader mondiale, e insieme alla Francia.
“In Italia aumentano donazioni e trapianti, ma crescono anche le indicazioni oncologiche che richiedono questo intervento. Il nostro centro effettua ogni anno 130 trapianti di fegato, di cui il 60% dovuti non alla cirrosi, come molti pensano, ma all’epatocarcinoma (tumore primitivo del fegato, N.d.R.)”, spiega Umberto Cillo, direttore della Chirurgia epatobiliare e dei trapianti epatici dell’Azienda Ospedale Università di Padova. Anche il colangiocarcinoma, altro tumore primitivo del fegato, sta aumentando la propria incidenza nella popolazione.
“Ogni anno almeno 25.000 malati di tumore al colon sviluppano metastasi al fegato, ma solo una piccola parte – il 10-20% – può essere efficacemente operata tramite l’asportazione delle metastasi. Ed è così che per pochi casi selezionati, dotati di biologia favorevole e allo stadio iniziale, il trapianto del fegato sembra........
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