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Lavoro precario, una giovane ruvese: «Ricevere un’adeguata retribuzione sembra essere ancor più difficile che trovare lavoro»

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06.03.2024

Lo studio della Cgil, su dati Anpal, illustrato lo scorso 27 febbraio in occasione della presentazione di “Oltre la precarietà”, ciclo di talk e dibattiti sul precariato nel mondo del lavoro in Puglia, ha rilevato che nell’area metropolitana di Bari, solo l’8% dei contratti è a tempo indeterminato.

Non solo, c’è anche un netto divario tra l’occupazione maschile e quella femminile: le donne sono sempre più in difficoltà nel trovare lavoro ed è ancor più difficile per loro mantenerlo. La percentuale dei contratti di lavoro firmati da donne è del 44% e solo il 37% dei contratti è a tempo indeterminato.

«Il lavoro precario rende più debole il lavoratore sia sul piano contrattuale che sul piano della sicurezza – spiega Alessandro Pellegrini, coordinatore della Camera del lavoro Cgil di Ruvo di Puglia, nel commentare lo studio, soffermandosi, in particolare, sul panorama ruvese -. La stessa sicurezza è percepita come un costo e lo stesso lavoratore che vive in condizioni di ricatto con un reddito a qualunque condizione non ha voce per reclamare. A farne le spese maggiormente sono le donne e giovani.

Esemplificativa è la storia che la giovane Chiara (nome fittizio)........

© RuvoLive


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