Quando Roma era la città che sembrava un paradiso
Può sembrare strano, perfino eccessivo, eppure Roma in un tempo non lontano sembrava (o era davvero) un paradiso. Usciva dalla guerra, dalla miseria, dall’occupazione; era stata attraversata da armate straniere, profanata da barbari, lordata da eccidi di indicibile crudeltà. Ma dalla sua povertà aveva saputo tirarsi fuori e diventare appunto una città di vitale bellezza, splendida e seducente come sempre, incantatrice e trasgressiva, divertente e bizzarra. Era il set della “festa mobile” animata da “cinematografari” italiani e stranieri, parvenu e geni, cialtroni e galantuomini, miserabili ed aristocratici. E tra loro si muovevano, accanto a scrittori e giornalisti capaci di raccontare la rinascita di una nazione martoriata, donne splendide e mantidi se non religiose, religiosamente comunque dedite al piacere. Gli anni Cinquanta segnarono la nascita della Hollywood sul Tevere, e quel che si muoveva in quel dedalo di viuzze e di bar, erano eccessi letterari e timide prove d’autore destinate a diventare attrattive per registi ed attori di tutto il mondo, oltre che per artisti di ogni........
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