Regionali Emilia-Romagna, il rebus candidati: gli elettori chiedono più società civile
Bologna, 22 giugno 2024 – Immaginatevi un plotoncino di politici e politiche, tutti in fila da Piacenza a Rimini, davanti a un grande specchio, che si guardano e cercano di dare risposta alla domanda di Agostino: ‘Tu quis es? Tu chi sei?’. Sembra di essere lì: rimbomba il silenzio dei grandi boh. Pare un film distopico, o forse tragicomico, ma è – molto più prosaicamente – la reazione che molti protagonisti avranno al sondaggio di Nomisma sullo scenario pre-elettorale per l’Emilia-Romagna che QN-il Resto del Carlino racconta in esclusiva. Fra la via Emilia e il West si andrà al voto in autunno, complici le prossime dimissioni del presidente Stefano Bonaccini, ormai in volo per l’Europarlamento: sarà il primo test per il governo Meloni e per il centrodestra dopo il ‘midterm’ delle Europee.
Il grande boh, si diceva. La consultazione di Nomisma, società indipendente e think tank di Bologna che ha coinvolto ottocento elettori dai 18 ai 90 anni in tutta la Regione, regala subito uno choc: la politica esce sconfitta. Esce sconfitta nella patria della (ex) federazione comunista più grande d’Europa, terra di padri nobili e venerati maestri. Il prossimo presidente, per il 37,8% della........
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