Steve Albini e quella lettera a Cobain, così nacque ‘In Utero’ dei Nirvana
Dicono che quando ascoltò Surfer Rosa (1988) dei Pixies, Kurt Cobain indietreggiò e alzò la mano. C’erano Krist Novoselic e Dave Grohl al suo fianco e lui pronunciò una frase del genere: “Mi piacerebbe che un giorno i Nirvana suonassero così”. Quel disco era prodotto da un giovane ragazzo di Pasadena (California), aveva appena 27 anni – l’età giusta per un produttore all’epoca – che si chiamava Steve Albini. È morto oggi a trent’anni di distanza dal suicidio di Cobain.
Era destino che Kurt e Steve un giorno s’incontrassero. Accadde tutto tra la fine del 1992 e l’inizio del 1993. Dopo Nevermind i Nirvana pensavano di tornare con un nuovo disco. E si era scatenato nella scena indipendente un totomercato sul produttore. Visto che Cobain nel disco di debutto (Bleach) era passato per le mani di Butch Vig (che avrebbe messo le mani anche sui dischi degli Smashing Pumpkins, incurante della rivalità tra Cobain e Corgan motivata dalla gelosia per Courtney........© Quotidiano
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