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Cosa c’è dietro il braccio di ferro sugli asset russi: il 18 dicembre giorno decisivo

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16.12.2025

Roma, 16 dicembre 2025 – Gli asset russi, congelati dai paesi del G7 e dall’Unione Europea nelle banche e nei depositari occidentali a seguito dell’invasione dell’Ucraina, valgono dai 300 ai 350 miliardi di dollari. Di questi, circa 200 miliardi sono depositati in Europa, soprattutto presso Euroclear in Belgio, e circa 110 miliardi sono negli Stati Uniti, principalmente sotto forma di titoli di Stato Usa. I restanti si trovano, principalmente, in Giappone, Canada, Regno Unito e Australia. E se, da una parte, l’Ue vorrebbe usare il denaro per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina e per permettere a Kiev di ripagare i prestiti contratti con l’Europa, dall’altra parte la Russia considera tali asset proprietà sovrana intoccabile. Da qui le minacce di dure ritorsioni, laddove vengano impiegati a favore dell’Ucraina. L’uso degli asset è inoltre uno dei punti chiave dei negoziati con cui si sta provando a raggiungere la pace.

Il vertice in cui si deciderà il da farsi sugli asset russi congelati si terrà il prossimo 18 dicembre ma nelle scorse ore il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis ha dichiarato che il regolamento sul rinnovo sine die delle sanzioni anti-russe “contribuirà alle discussioni sul prestito di riparazione” all’Ucraina.

Il governo italiano, insieme a un gruppo di altri Paesi tra cui il Belgio, che detiene 185 miliardi dei 210........

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