Massacro a Pescara, la vita non è più un valore assoluto. Davanti a quel corpo martoriato non voltiamoci dall’altra parte
Roma, 26 giugno 2024 – Un Cristo bambino, martoriato e senza croce, gettato su un rovo come il cadavere di un animale sul ciglio della strada, rannicchiato su un cespuglio di spine, accoltellato venticinque volte, con una sigaretta spenta sul volto, schernito mentre agonizza. È un corpo ormai senza vita che però ha gli occhi ancora aperti, ci guarda e parla ad ognuno di noi, quello di Thomas Luciani, sedici anni spazzati via da altri due coetanei per una lite legata allo spaccio di hashish a Pescara ed è il manifesto di un pezzo di società che ha il dovere di porsi degli interrogativi e di trovare soluzioni.
È un corpo che ci chiede di non voltarsi. Di non fingere di non aver capito, perché il dramma non riguarda solo lui. È il corpo di un ragazzo solo come un cane, affidato alla nonna, abbandonato dai genitori, uscito da una comunità: un’esistenza così breve eppure segnata dai........
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