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Tendenze di viaggio: cacciatori di stelle

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07.10.2024

Si chiama «Astroturismo» ed è la passione che muove chi cerca l’ebbrezza di guardare il cielo dove è più poetico e, soprattutto, libero da inquinamento luminoso. Viaggio tra le migliori zone di osservazione.

In un periodo di sovraffollamento delle destinazioni turistiche più richieste e di selfie selvaggi davanti ai monumenti-simbolo, cresce la voglia di solitudine, di raccoglimento. E cosa c’è di meglio che sdraiarsi su una spiaggia o sul prato di una collina per guardare il cielo di notte? Il «baratro di stelle» che già celebrava Giovanni Pascoli è sempre più di moda, nelle poesie come nel turismo.

Ammirare la volta celeste è un’emozione impagabile, soprattutto oggi, e allora si ingrossano le schiere degli «astroturisti», che in ogni stagione si mettono alla ricerca di «cieli bui», ovvero liberi da inquinamento luminoso. L’astroturismo consiste nel provare l’ebbrezza di guardare le stelle dove il firmamento è poetico come quello di un presepe: li chiamano «dark sky tours» e hanno una loro classifica di destinazioni top, dal parco nazionale del Teide a Tenerife a Wadi Rum, nel deserto della Giordania. Tantoché la Lonely Planet ha dedicato una guida pratica anche a queste destinazioni, e il titolo è eloquente: Cieli stellati. Da un anno all’altro cambiano le preferenze degli appassionati. Sulla rivista francese Ciel & Espace è stata pubblicata la Carta del cielo notturno 2024, elaborata da DarkSkyLab, con i migliori luoghi per ammirare la volta celeste. Ci sono «villaggi a 5 stelle» dove le luci artificiali sono molto contenute, osservatori protetti attorno ai quali per un raggio di 10 chilometri bisogna rispettare regole molto severe, e riserve del cielo........

© Panorama


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