Intellettuali e montagne di Lucania
«Nei boschi del Vulture, dove salgo a piedi per visitare l’Abbazia di San Michele, cammino in un bosco fitto, in un primo annuncio d’autunno che tinge di tenue ruggine le foglie degli alberi che dal lago salgono verso la cima del monte. Una foresta di castagni e di querce, quale la videro i romani, quando tagliarono le ultime duecento miglia della via Appia; quale la attraversarono (o alla quale, comunque, si ispirarono) Orazio, Virgilio, Ovidio. Continuo a chiamare, fra me, questo paese Lucania, malgrado il suo nome ufficiale sia Basilicata: come dimenticare il riferimento a lucus, bosco e l’immediata eco, nel nome, del verde e fresco delle sue querce e dei suoi castagni? (...)». (Folco Quilici, Milano 1992).
Nel 1965 la Esso Italiana affidava a Folco Quilici (1930-2018) la realizzazione di una serie di cortometraggi dal titolo “L’Italia vista dal cielo”: l’iniziativa fu particolarmente impegnativa sia per l’enorme patrimonio paesaggistico da documentare che per l’innovativo uso dell’elicottero quale vettore della macchina da presa. Ne venne fuori una sorta di moderna “cartografia”, un ritratto ed una documentazione di mari, coste, città, opere d’arte note e meno note, filmate e documentate secondo tecniche innovative. Un viaggio -un volo d’elicottero- nella storia e nell’arte delle regioni d’Italia: ad accompagnare il grande esploratore, geografo, paesaggista e scrittore, al quale mi legava una sincera condivisione culturale per averlo avuto ospite di una lunga conversazione editoriale all’interno della Rassegna d’Autore “Praia, a Mare con…”, il 17 luglio del 2011, furono alcuni dei più autorevoli intellettuali degli anni Sessanta, quali Leonardo Sciascia, Cesare Brandi, Mario Praz, Italo Calvino, Guido Piovene, Michele Prisco, Ignazio Silone, Mario Soldati, Giuseppe Berto. E quel viaggio toccherà, nel 1967, proprio la piccola e quasi sconosciuta Basilicata: per la prima volta, lo spettatore italiano aveva la possibilità di toccare, grazie alle realistiche ed emozionanti descrizioni di Quilici, una terra antica, di affascinante bellezza, ma del tutto avulsa dal contesto culturale en vogue nell’Italia di fine anni Sessanta. In quella temperie culturale, la lezione di un veneto quale Giuseppe Berto (1914-1978) - «Per comprendere il Sud bisogna essere predisposti ad amarlo»- faceva da battipista alla Basilicata in un Paese ancora ampiamente diviso, culturalmente e geograficamente. Finalmente l’Italia del boom economico poteva scoprire un territorio che aveva visto proprio nella sua natura impervia il motivo del suo........
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