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Homeschooling, più regole e controlli: cosa cambia con le nuove linee guida del Ministero

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La libertà di educare i propri figli fuori dalle aule scolastiche resta un diritto riconosciuto dall’ordinamento italiano, ma oggi l’homeschooling entra definitivamente in una fase di maggiore regolazione e controllo.

Le nuove linee guida del Ministero dell’Istruzione e del Merito segnano un cambio di passo netto: l’istruzione parentale non è più percepita come una scelta “parallela” e poco monitorata, bensì come una modalità alternativa che deve rispettare standard, scadenze e verifiche analoghe a quelle della scuola tradizionale.

 

Sullo sfondo, anche recenti fatti di cronaca relativi al caso della “famiglia nel bosco”, a Palmoli in provincia di Chieti, hanno spinto il Ministero a intervenire per chiarire confini e responsabilità, ribadendo che l’obbligo scolastico, dai sei ai sedici anni, va garantito in modo effettivo, qualunque sia il percorso scelto dalla famiglia.

L’istruzione parentale trova il suo fondamento nell’articolo 30 della Costituzione, che riconosce ai genitori il diritto e il dovere di educare i figli. Un principio che resta intatto, ma che oggi viene affiancato da una vigilanza più stringente da parte dello Stato, chiamato a tutelare l’interesse superiore del minore. Con la nota del 17 dicembre 2025, il Mim ha fornito indicazioni operative........

© La Nuova di Venezia