menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Marlena Shaw, la voce che poteva cantare tutto

5 1
24.01.2024

“È con grande tristezza che annuncio la perdita della nostra amatissima madre e della vostra icona e artista Marlena Shaw. È morta oggi alle 12:03. Era in pace e anche noi eravamo in pace”. Così, il 19 gennaio, in un post su Facebook, Marla Bradshaw ha dato la notizia della morte della madre, la grande cantante jazz Marlena Shaw, che aveva 81 anni.

È un po’ riduttivo definire Marlena Shaw una cantante jazz perché nella sua lunga carriera – aveva esordito a dieci anni all’Apollo theatre di Harlem, a New York, insieme allo zio, il trombettista Jimmy Burgess – ha cantato in qualunque stile: pop, soul, funk, blues, gospel e disco. Sempre in modo eccellente e sempre con un tocco assolutamente personale. Forse la ragione per cui non è famosa come altri artisti della sua generazione (Dionne Warwick, per fare solo un esempio) è perché non si è mai legata a un genere preciso e, anche discograficamente, è stata vagabonda e inafferrabile.

Ha esordito con la Cadet (etichetta sussidiaria della leggendaria Chess records, la casa del blues), per diventare, dopo aver lasciato l’orchestra di Count Basie, la prima donna a essere messa sotto contratto dall’etichetta jazz Blue Note. Poi è passata alla Columbia, dove ha cantato rnb, pop e perfino disco music. Nel corso della sua carriera ha inciso anche per la Verve e per la Concord Jazz. Tra le sue coetanee solo Aretha Franklin è diventata leggendaria esplorando generi musicali così diversi. Ma lei era Aretha Franklin.

Proprio come Aretha Franklin, Marlena Shaw era una musicista prima che un’interprete. È una distinzione importante, che ha sottolineato in un’intervista del 2014. “Imparate il piano, perché non diventerete tutti delle rock star”, ha detto. “Sì, imparate uno strumento, perché vi aiuterà con l’intonazione e con gli arrangiamenti, così non sarete sempre in mano ai musicisti. Dovete sapere sempre cosa state facendo perché non sempre quelli della band sanno come aiutarvi”.

Che Marlena Shaw fosse una musicista oltre che una straordinaria interprete si sente chiaramente in The spice of life, inciso nel 1969 per la Cadet. Era il suo secondo album, ma Shaw era già una performer navigata. Non solo aveva debuttato da bambina, ma fin dagli anni cinquanta era praticamente sempre in tournée. A........

© Internazionale


Get it on Google Play