menu_open Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Daniel Ash, effetto notte

4 0
14.02.2024

Ci sono album la cui estetica si confonde con quella dell’ecosistema promozionale in cui uscirono. Coming down, l’album del debutto solista del britannico Daniel Ash, già fondatore del movimento dark con i Bauhaus, nel mio ricordo è strettamente legato alla trasmissione di Mtv 120 minutes, che era un format notturno dell’emittente statunitense dedicato a quello che all’epoca si chiamava rock alternativo. È andata in onda dal 1986 al 2000. Quella di alternative rock o college rock, la musica (non necessariamente rock) programmata dalle radio dei campus statunitensi, era un’etichetta particolarmente lasca che, a fine anni ottanta primi novanta, accorpava artisti diversissimi tra loro come R.E.M., Throwing Muses, Jane’s Addiction e Red Hot Chili Peppers. E poi c’era tutta la musica britannica che per gli americani era new wave (dai Depeche Mode agli Erasure, dai New Order ai Pet Shop Boys). Le college radio erano un’allegra accozzaglia di suoni che andavano dal revival del synth pop inglese al rock dei Pixies e dei Mudhoney. L’etichetta, altrettanto lasca, di indie rock sarebbe arrivata un po’ dopo.

120 Minutes era la voce del college rock americano su Mtv: in uno studio un po’ cavernoso, arredato come la stanza di uno studente darkettone e un po’ caratteriale, vj come Kevin Seal e Dave Kendall, intervistavano star laconiche e imbronciate dai capelli pieni di lacca e con gli occhiali da sole perennemente inforcati. Il più che trentenne Daniel Ash, nel 1990, era il più bello e misterioso. Aveva tutto: l’autorità del padre fondatore (i suoi Bauhaus con Bela Lugosi’s dead avevano praticamente inventato il gothic rock nel 1979) e la bellezza dell’artista maledetto (mascella quadrata, sorriso obliquo e giubbotto di pelle da motociclista).

Nel 1990 Ash era anche una popstar. L’anno prima, con il suo secondo gruppo, i Love and Rockets, aveva avuto un grande successo negli Stati Uniti con So alive, un pezzo fondamentalmente pop (non troppo lontano da Need you tonight degli INXS ma completamente senza funk), tutto batteria riverberata, echi e cori paradisiaci. So alive........

© Internazionale


Get it on Google Play