Droga e fucilate a Livorno, i codici di linguaggio: «Ciabatte» per ordinare le dosi
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cronaca
LIVORNO. Al telefono parlavano in codice, credendo – oppure solo sperando – di non essere scoperti. Parole come «ciabatte», «sneakers», «tronky», «gold», «dry» e «casco» venivano pronunciate per indicare il tipo di droga richiesto. Per lo più cocaina e hashish stando alle conversazione telefoniche, anche se in alcuni casi compare pure la ketamina. La domanda «Ci sei?», in modo abbastanza comprensibile, rappresentava al pusher la disponibilità del cliente nel comprargli la dose, mentre «una», «dieci» o «venti» erano i termini per capire il quantitativo di stupefacente da acquistare, in grammi chiaramente.
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