Lucca, chi era l'uomo morto in cartiera: il passato da vivaista, i problemi di salute e perché lavorava ancora a 69 anni
LUCCA. Con i volti rigati dalle lacrime hanno chiesto, appena arrivati nello stabilimento di via dell’Acquacalda, di vedere il loro marito e padre. «Ridatemi mio papà – urla a squarciagola con la morte del cuore la figlia Nagaya –. Voglio vederlo di nuovo, voglio toccarlo, voglio abbracciarlo». Una richiesta condivisa in maniera straziante pure dalla moglie Antonella, accompagnata dall’altro figlio Cristiano, quasi a voler esorcizzare la scomparsa dell’uomo della sua vita, con cui si era spostata nel settembre 1980 e aveva creato una famiglia unita.
Dal vivaismo alla cartiera
Tutti e tre composti, insieme ad altri parenti giunti con il passare dei minuti sul luogo della tragedia, nel cercare di capire con gli inquirenti e i rappresentanti dell’azienda la dinamica di quanto accaduto poco dopo le 9 di ieri mattina. Un incidente sul lavoro consumatosi in quell’azienda diventata, da 18 anni a questa parte, la “casa” occupazionale di Luca Cavati. Originario di Pescia ma da diversi anni residente a Spianate (frazione di........
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