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Sul premierato l’Italietta cincischia e dal Regno Unito arriva una bella lezione. Ma prima bisogna cambiare la legge elettorale

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12.07.2024

Mentre l’Italietta cincischia con la riforma del premierato – da una parte c’è l’imposizione di un testo pasticciato da parte del governo, dall’altra il muro di sbarramento pregiudiziale da parte dell’opposizione – dal Regno Unito arriva una bella lezione di governabilità. “Con la vittoria del Labour e l’incarico immediato a Keir Starmer in Gran Bretagna ha funzionato una forma di premierato forte”, assicura Claudia Mancina, intellettuale riformista e già docente di Etica alla Sapienza di Roma. Allo stesso modo, aggiunge, “il ballottaggio francese, che molti commentatori considerano produttore di caos, ha prodotto una situazione limpida in cui le desistenze sono state accettate. Il meccanismo ha funzionato eccome e non è affatto una distorsione della democrazia come hanno detto, non a caso, sia Jordan Bardella, il portavoce del Rassemblement National, sia Sergej Lavrov, il ministro degli esteri russo”.

Mancina è tra i firmatari e promotori di un appello trasversale e bipartisan, presentato ieri a Roma all’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio, che chiede a tutte le forze parlamentari di collaborare seriamente ed efficacemente alla realizzazione della modifica della forma di governo. Il documento è stato elaborato da quattro associazioni e fondazioni (Magna Carta, IoCambio, Libertà Eguale, Riformismo e........

© Il Riformista


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