L’azzardo di Macron può ancora aver successo, la partita in Francia è aperta ma non ditelo ai commentatori e alla stampa italiana
Con la solita enfasi trombonesca che caratterizza la nostra stampa, in molti hanno dipinto la vittoria di Marine Le Pen come un exploit incontenibile, glorificandola della probabile maggioranza assoluta. In realtà, con il 34% – che poco non è – non c’è nessuna maggioranza assoluta. Ecco perché, nelle dichiarazioni immediatamente successive alle proiezioni, la leader del Rassemblement National si è guardata bene dal presentare la vittoria come acquisita. Se fosse in Italia, con il suo 34% Le Pen potrebbe a mala pena tentare di costruire un governicchio di coalizione con quei residuati bellici che sono i repubblicani e con qualche altro spezzone di estrema destra: poca roba e numeri risicati, onestamente, per tentare l’assalto alle compassate istituzioni di Bruxelles. Oppure potrebbe sperimentare l’impura unione dei bipopulismi di destra e di sinistra, simile a quella che ci inventammo noi, con la tipica guitteria italica, ai tempi tragicomici dei consoli Salvini-Di Maio, quelli che inventarono Giuseppe Conte statista (che solo a scriverlo viene da ridere). Invece no.
Per fortuna sua, Le Pen si trova in Francia, paese esagerato e tragico dove le libertà diventano terrore e le rivoluzioni si capovolgono in impero, e dove lei rischia di nuovo di perdere, restando illibata alle........
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