Elezioni Francia, il populismo spendaccione di Le Pen, gli eccessi di statalismo della sinistra radicale: così la Francia rischia il collasso
La diagnosi più apocalittica sulla campagna elettorale in Francia l’ha fatta Bruno Le Maire, ministro delle Finanze e pilastro del partito Renaissance di Emmanuel Macron: “Il paese sta andando in malora”. Dopo lo scioglimento anticipato del parlamento e la convocazione di nuove elezioni da parte del presidente, la paura dei liberal-democratici transalpini è diventata tangibile. La mossa di Macron sarà sufficiente per bloccare l’ascesa di Marine Le Pen? E chi riempirà l’enorme vuoto nel centro politico quando la sua presidenza finirà nel 2027? Tra i due turni del 30 giugno e del 7 luglio, la coalizione centrista di Macron rischia di essere spazzata via, sia dall’estrema destra che dalla sinistra radicale. Dopo la sciagurata e anticipatrice esperienza italiana, il mostro del bipopulismo si affaccia ormai anche in Francia, dopo che per ben due mandati Macron, sfruttando le peculiarità del sistema presidenziale francese, aveva fatto da argine.
Il programma economico del Rassemblement National è un concentrato di populismo spendaccione che spaventa già i mercati internazionali e le cancellerie europee. Secondo la società di consulenza Asterès, l’impatto dei programmi di spesa pubblica promessa dal Rn sulle finanze pubbliche francesi potrebbe........
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