Cercasi Giorgia, disperatamente. Dalle questioni olimpiche alle figuracce europee: torni a fare politica, di influencer siamo già pieni
Che fine ha fatto Giorgia Meloni, la premier di una ‘nazione’ – come dice lei – che rappresenta la settima economia mondiale? Dov’è quella sorridente cometa politica che, insieme con il campanello consegnatole dal predecessore Mario Draghi, sembrava destinata a raccoglierne l’eredità sul piano dello standing internazionale e su quello delle riforme per la modernizzazione del paese? Pochi giorni fa la premier – che per fortuna delle sorti patrie è di stanza a Parigi – è passata alle cronache per l’epico atto di chiedere a Thomas Bach, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), che nelle competizioni siano le donne a competere con le altre donne – ma pensa un po’ – dopo il match olimpico che ha visto il confronto tra l’algerina Imane Khelif, la pugile iperandrogina che convive con una produzione esagerata di testosterone, e Angela Carini, l’atleta italiana che ha dolorosamente gettato la spugna per evitare il peggio.
Nel mondo dello sport il tema è rilevante, non c’è dubbio. Ma c’è da chiedersi se sia il caso di trasformarlo in una questione nazionale con tanto di passerella di comunicati e il rischio di aprire una crisi diplomatica con l’Algeria che difende la sua atleta e non è certo sospettabile di complicità con il progressismo lgbtqia . Il........
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