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La sfida nella sfida di Macron: quella reazione repubblicana su cui puntare

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12.06.2024

I francesi lo ricordano bene. Era il 2002 e il ballottaggio per l’Eliseo aveva messo di fronte il conservatore Jacques Chirac, presidente in carica, e Jean-Marie Le Pen, il leader del Front National, nazionalista, reazionario, xenofobo. Per la prima volta, alla massima carica dello Stato concorreva un candidato di estrema destra. La reazione dei partiti, dell’opinione pubblica, dell’intellighenzia fu forte e compatta. Grandi manifestazioni riempirono le piazze di Parigi e delle maggiori città. Le Pen venne sconfitto. Il poco amato Chirac, che al primo turno aveva raccolto cinque milioni e mezzo di suffragi, ne ebbe, al secondo, oltre venticinque milioni. La “Francia repubblicana” aveva alzato le barricate.

Una sfida che, in un contesto meno radicalizzato, si sarebbe ripetuta nel 2017, quando al ballottaggio si confrontarono Emmanuel Macron e Marine Le Pen, la figlia di Jean-Marie, e questa volta fu Macron a godere “dell’opposizione repubblicana” nei confronti della giovane leader del Front National, raccogliendo quasi ventun milioni di voti. Succederà ancora, fra tre settimane, quando Macron, dopo aver sciolto l’Assemblea Nazionale, ha convocato nuove........

© Il Riformista


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