Schlein voleva il suo Santoro cattolico e ha scelto Marco Tarquinio, un addestrato disco rotto
Ecco s’avanza uno strano soldato, ma non è la solita guardia rossa che porta alla riscossa la schiava umanità. Nulla di così statuario, anzi un po’ titubante. Stiamo parlando infatti del dottor Marco Tarquinio, ex direttore dell’Avvenire, ingaggiato nella legione straniera del Pd, imbarcato e portato alla vittoria, dunque sotto tutti gli spot, che sarebbero le luci della verità scrutante. Messo per la prima volta sotto quelle luci, anziché abbronzarsi come qualcuno temeva, ha illuminato con il suo pallore una tripletta di “no, no, no” quando il giornalista francese Jozsef gli ha chiesto se una volta a Strasburgo voterà per l’invio delle armi in Ucraina. Tarquinio si inalbera: dare armi agli aggrediti sarebbe come dare acqua agli affogati, un controsenso. O all’invio di armi. Eppure, dall’invasione nazista della Polonia del 1939 il principio secondo cui mai uno Stato può invaderne uno confinante portando morte e distruzione, con i soldati che stuprano le ragazzine e poi le uccidono.
È possibile che Tarquinio pensi che in fondo non sono affari nostri. Se gli chiedono qual è il più bel libro che abbia letto, cita il “Dolore” di Ungaretti e la sua più grande ispiratrice è naturalmente la mamma. Tutto questo è normale, anche troppo, ma insomma, con tutto il........
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