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Primo messaggio di Natale di Papa Leone VXI: “Penso alle tende di Gaza e ai giovani al fronte. Russia e Ucraina devono dialogare”

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Roma, 25 dicembre 2025 – Dalle tende di Gaza ai profughi e ai rifugiati in ogni continente, fino ai “giovani costretti alle armi per andare al fronte, di fronte ai “roboanti discorsi di chi li manda a morire”. È il "Natale della pace” quello celebrato oggi da Papa Leone XIV, un messaggio forte e universale che ha unito due momenti importanti: la celebrazione della Notte della vigilia e la Messa del giorno di Natale che, non solo è stata la prima del suo pontificato, ma è stata reintrodotta da Prevost dopo oltre vent’anni

Le piaghe dell'umanità sofferente a causa della guerra sono state al centro dell'omelia di questa mattina. Citando un passaggio di Papa Francesco, Leone XIV ha messo in guardia i fedeli dalla "tentazione di essere cristiani mantenendo una prudente distanza dalle piaghe del Signore", esortando invece a toccare con mano la "carne sofferente degli altri". 

A mezzogiorno, la tradizionale Benedizione Urbi et Orbi dal Loggiato della Basilica, ma prima il messaggio di Natale sul filo della pace: “Chi non ama non si salva, è perduto. Basta guerra in Ucraina”. tornato su Gaza e l’Ucraina, sullo Yemen, su chi cerca lavoro e non lo trova. Poi gli auguri di Leone in 10 lingue, dall’arabo al cinese, e l’indulgenza plenaria del Giubileo a tutti  fedeli.

Nel Messaggio natalizio per l'Urbi et Orbi, papa Leone cita il poeta israeliano Yehuda Amichai. "Al cuore di Dio giunge l'invocazione di pace che sale da ogni terra, come scrive un poeta: non la pace di un cessate-il-fuoco, nemmeno la visione del lupo e dell'agnello, ma piuttosto come nel cuore quando l'eccitazione è finita e si può parlare solo di una grande stanchezza. Che........

© il Resto del Carlino