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Gli sfollati nella trappola di Rafah. Scudi per Hamas, in fuga dai missili: "Noi esausti e senza più un posto"

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09.05.2024

Roma, 9 maggio 2024 – Scappano da mesi come formiche stordite dalla paura. Camminano da una città all’altra; gridano senza più voce, gli sfollati palestinesi. Piangono i morti e le loro vite disgraziate. Le impronte delle scarpe non disegnano uno sbocco sulla sabbia arsa dalle bombe. Non c’è una via d’uscita dalla Striscia. "Gaza è una città fantasma, Khan Younis è una città fantasma", racconta Aya al-Arja alla tv qatariota Al Jazeera, oscurata nei giorni scorsi dal governo Netanyahu. Aya è una giovane donna dalla voce calma con lo sguardo e l’abito neri come il lutto. "Siamo stanchi, esausti – dice a invocare pietà –, abbiamo lasciato Rafah per venire ad al-Mawasi, ma non c’è un posto per noi, ovunque è pieno di sfollati". Ad al-Mawasi l’esercito israeliano ha organizzato una ‘zona umanitaria’ dove far confluire l’evacuazione da Rafah, la città più a sud della Striscia. È qui, nell’ultimo fortino di Hamas, che Tel Aviv sta preparando un attacco via terra. Ci abitavano circa 270.000........

© il Resto del Carlino


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