L'editoriale/ Una breccia nel muro della ideologia
Probabilmente Donald Trump dovrà riconsiderare i suoi giudizi sulla vecchia bistrattata Europa, che ieri ha corretto le politiche green dopo aver emendato quelle migratorie. Nell'uno e nell'altro caso confermando lo spostamento dell'asse politico a destra. La "maggioranza Ursula" - popolari, socialisti, liberali e verdi a corrente alternata - ormai è una formula vuota, come avevano dimostrato le spaccature e le defezioni nella fiducia al mandato bis. Quando si tratta di votare nel merito dei provvedimenti, sempre più spesso viene rimpiazzata dalla "maggioranza Giorgia", dove Giorgia sta ovviamente per Meloni e per il gruppo al quale appartiene, i Conservatori. Il loro allineamento ai Popolari e una parte dei sovranisti ha garantito l'approvazione del primo pacchetto Omnibus di semplificazioni - che allenta gli obblighi di due diligence a carico delle aziende sulla sostenibilità delle filiere produttive -, e ha supportato la stretta sui migranti clandestini. Forte di questi numeri, ieri la Commissione ha presentato la proposta che rivede l'impianto del divieto sui motori a combustione interna a partire dal 2035, il moloch delle politiche ambientaliste prodotte dalla prima stagione von der Leyen, quando l'imperativo categorico della Ue era la transizione. Dal giugno del 2024 è diventato la competitività.
Mutano le priorità e l'approccio, non è solo la maggioranza a cambiare pelle nell'Unione. L'ideologismo alla Timmermans, l'ex........





















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